Quando pensiamo ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento, subito il nostro pensiero va alle difficoltà scolastiche che i bambini con questa diagnosi devono affrontare: avranno difficoltà a leggere, a scrivere, a fare i conti? Molto raramente, invece, ci fermiamo a pensare che, oltre a queste fatiche, spesso questi bambini e ragazzi vanno incontro anche a difficoltà più sottili, meno visibili, ma non per questo meno importanti: le difficoltà nel campo emotivo-relazionale.
L’osservazione clinica, e diversi studi, hanno ormai dimostrato che i disturbi dell’apprendimento spesso si associano a disturbi emotivi.
Quali?
● Ansia
● Somatizzazioni (mal di testa, vomito, dolori addominali)
● Depressione
● Fobia scolare
● Scarsa autostima
● Aggressività
● Oppositività
● Isolamento sociale
L’ansia è il sintomo più diffuso tra i bambini e i ragazzi con DSA. Essa può presentarsi sin dal mattino, quando si svegliano mostrando sintomi somatici (“mamma mi fa male la pancia, non voglio andare a scuola”), oppure di fronte alle verifiche o alle interrogazioni in classe; può anche manifestarsi in varie forme (inibizione, demotivazione) fino ad arrivare a veri e propri stati depressivi. Se non si interviene, il bambino può persino arrivare a sviluppare una vera e propria fobia scolastica, con sentimenti di paura e avversione alla sola idea di andare a scuola o di entrare in classe.
Rispetto ai compagni di pari età, ma senza difficoltà nell’apprendimento, questi bambini e ragazzi hanno un’idea di sé più negativa e una bassa autostima; a causa di queste convinzioni, spesso sono portati ad attribuire i propri successi a cause esterne (“il compito era facile”, “la maestra mi ha aiutato”) mentre i propri fallimenti a loro stessi (“sono un incapace”, “non capisco nulla”, “tutti sono più bravi di me”). Una delle conseguenze è che, spesso, questi bambini tendono ad abbandonare presto il compito, mettendo in atto strategie di evitamento, piuttosto che affrontarlo.
La bassa autostima non è sempre palese, a volte i bambini sembrano solari e sicuri di sé, ma attraverso frasi, a volte espresse in modo scherzando, come “tanto si sa che non sono bravo a leggere”, possono essere comunque un segnale di una fragilità.
I sentimenti negativi associati alle difficoltà scolastiche, oltre alle reazioni di cui abbiamo parlato finora, che si definiscono “sintomi da interiorizzazione”, possono emergere anche come “sintomi da esteriorizzazione”: aggressività e oppositività sia nei confronti del materiale scolastico (lancio di oggetti, distruzione di libri e quaderni), che dei compagni e degli insegnanti.
Questo disinvestimento sulla scuola, che non tocca solo il lato dell’apprendimento, ma anche quello relazionale, può portare, col passare degli anni e l’aumento delle difficoltà, a un precoce abbandono scolastico. Per questo diventa fondamentale che sia i genitori che gli insegnanti riconoscano prontamente le difficoltà che i bambini con DSA possono presentare, in modo da intervenire immediatamente anche ricorrendo, ove necessario, all’aiuto di specialisti competenti.